Uomo guardone: non é una colpa!

Voyeurismo, ecco perchè l’uomo “guardone” non è sempre colpevole

Considerato da molti con un certo disgusto, da alcuni addirittura come una deviazione se non una patologia del sesso, l’uomo “guardone” potrebbe aver trovato il suo insperato momento di riabilitazione.

A favorire il perdono sociale per questa attitudine è niente meno che la più famosa antropologa del mondo Helen Fisher, che ha abbozzato questa tesi partendo dal modello evoluzionista della selezione biologica corroborato dalle mirabolanti nuove scoperte rese possibili dalla sempre più perfezionata diagnosi per immagini applicata al cervello.

Cosa dice la Fisher?

Secondo l’antropologa il luogo che ha acceso le sue nuove teorie è il cervello umano che lei ha scandagliato con una serie impressionante di pet e risonanze magnetiche al cranio sia dell’uomo che della donna, proprio in quel momento fatale: quando cioè scatta l’eccitazione sessuale, l’attrazione e l’istinto primordiale all’accoppiamento.

Perché scatta l’eccitazione sessuale nell’uomo e nella donna

Ebbene, le evidenze scientifiche hanno svelato che l’eccitazione sessuale “accende” zone diverse del cervello nell’uomo e nella donna.

Nella donna, quando è sessualmente eccitata , si registra un forte aumento dell’attività cerebrale

deputata all’area delle sensazioni. Ecco perché la donna è generalmente sensibile alle carezze, gli sfiori, soprattutto nelle zone erogene, o alle parole, soprattutto se sussurrate, non offensive, e possibilmente prossime alle zone erogene come il collo, l’orecchio.

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Tutto diverso è, invece, il meccanismo che scatta negli uomini e dal quale deriva la possibile

riabilitazione dell’uomo”guardone”.

Secondo la Fisher, infatti, uomini si ha una forte attività nella zona deputata agli stimoli visivi; il chè significa che è l’occhio ad essere il canale sensoriale che fa pervenire al cervello gli stimoli che accendono l’eccitazione. E ciò potrebbe spiegare perché tanti uomini, istintivamente voltano la testa per guardare una bella donna che passa, o trovano eccitazione nel vedere immagini della donna sensuali o sessualmente provocanti come l’accavallamento di una gamba che mostra e lascia immaginare, o uno spacco di una gonna che svela ma non rivela, o un abbigliamento intimo che valorizza ed attrae parti del corpo femminile che senza avrebbero ben minore appeal.

Perché l’uomo è più guardone

Tutto ciò spiega il fenomeno ma non la sua causa. Perché l’uomo è più sensibile agli impulsi visivi e la donna a quelli emozionali?

Anche in questo caso la Fisher ha una sua teoria che si aggancia in questo caso alla teoria biologico evoluzionistica.

Infatti – sostiene – in milioni di anni di evoluzione, gli uomini hanno dovuto valutare rapidamente e visivamente le donne per capire se fossero adatte o meno a produrre figli sani. Questo spiegherebbe sia perché gli uomini si innamorano più velocemente, e sia perché è la prima occhiata quella che per essi determina la prima selezione della specie femminile, alla quale naturalmente seguono tutti gli altri filtri qualitativi. In sostanza, la prima scelta dell’uomo è più superficiale sono le scelte successive ad essere più profonde ed emotive.

Tutto il contrario, invece, per la donna alla quale un’occhiata non basta. Poiché deve valutare il futuro compagno alla luce dell’istintiva esigenza di decidere se procreare insieme a lui, l’attenzione si sposta sugli elementi che le danno fiducia in tal senso. Oltre alla virilità e la forza, la sicurezza, l’affidabilità, l’equilibrio che il maschio può infondere ; gli unici elementi che le farebbero decidere se vale la pena portare in grembo per nove mesi un bimbo da quel’uomo ed allevarlo per anni. Insomma è l’istinto materno.

 

Se pertanto l’uomo guardone ha un suo perchè di cui non ha alcuna colpa, ciò non significa che gli eccessi patologici non esistano e siano da considerare socialmente accettabili. Spinto a livelli esagerati il “voyeurismo” è rivelatore di disturbi del comportamento sessuale che hanno a che fare con l’impotenza e l’insicurezza ed hanno ben altre spiegazioni e medici e psicologi che ne sanno certamente più della famosa antropologa.

 fonte staibene.it

11/06/20151