Oggi parliamo di sex addiction, ossia dipendenza da sesso, quando il piacere di fare sesso diventa un’ossessione?
La sex addiction si considera presente nel 3% della popolazione dei paesi occidentali, ma negli ultimi anni si sta alzando al 5-6% (le statistiche a cui faccio riferimento sono soprattutto frutto di ricerche effettuate nel nord Europa ed in America).
Nell’80% dei casi è maschile e non va confusa con la ninfomania. Infatti la ninfomania è una patologia ossessiva tipicamente femminile dove la donna è alla continua ricerca di nuovi partner sessuali perché non è mai soddisfatta degli incontri sessuali che ha. Paradossalmente non prova mai piacere, non raggiunge mai l’orgasmo e continua a cercare qualcuno che le possa dare questo piacere inultilmente. Si dice spesso erroneamente nel linguaggio comune “Vorrei incontrare una ninfomane” perché si pensa che sia una donna che ha sempre voglia di fare sesso, in realtà la ninfomane vive un dramma incredibile perché cerca ossessivamente qualcuno che la faccia stare bene e le faccia provare piacere, ma non lo trova mai.
Come si può riconoscere la sex addiction?
La sex addiction non si può misurare con dei numeri (ad es. quanto tempo? Quante volte?), piuttosto si tratta di una condizione di ossessività e compulsività nel fare, ricercare incontri sessuali, pensare continuamente al sesso, tanto da inficiare la vita relazionale e lavorativa.
Ad esempio tante ore dedicate alla masturbazione davanti a internet, tanti soldi spesi per avere incontri sessuali, tanto tempo a cercare partner sessuali con delle modalità comuni alle altre dipendenze (droga, gioco d’azzardo, etc…).
Negli ultimi tempi c’è un incremento di questo fenomeno in quanto la facile accessibilità alla pornografia, a portata di un click e per di più gratuita, avvicina molto di più i giovani alla pornografia, creando l’instaurarsi di forme di dipendenza più frequenti rispetto al passato.
Quando ci si deve preoccupare?
Quando il sesso è il pensiero dominante di tutta la giornata di una persona, e vive in funzione di questo.
Colgo l’occasione di quanto ha detto a proposito dei giovani per rendere noto che abbiamo appena aperto una sessione del sito che riguarda i giovani che si chiama “Noi2 Teen” per chiederle che tipo di rapporto hanno i giovani con la pornografia.
La pornografia su internet viene vissuto dai ragazzi come un nuovo luogo virtuale come tutti gli altri luoghi virtuali e quindi diventa una realtà che fa parte poi della loro vita. Di per sé questo non sarebbe male se la pornografia non creasse dei falsi miti, ossia l’idea che la sessualità reale sia al pari di quella che vediamo su internet: rapporti facili, fatta di persone super dotate, di orgasmi sempre galattici e di prestazioni sempre al limite dell’Oro Olimpico. È inevitabile che di fronte alla pornografia qualunque persona si senta inadeguata.
Questo crea dei problemi: da una parte c’è il piacere mediato dal circuito
dopaminergico, ossia un piacere orgasmico di facile accesso che tiene le persone attaccate alla pornografia, dall’altro si creano delle illusioni che poi sono di difficile gestione perché poi nessuno nella realtà è Rocco Siffredi, ossia un personaggio che è già entrato nel mito. Se c’è un mito, nel momento in cui mi ci metto a confronto, inevitabilmente sarò sempre meno del mito, ma cercherò di raggiungerlo con la conseguente frustrazione.
Mi è capitato di fare delle chiacchierate con dei ragazzi giovani che a 20 anni sembrano sapere già tutto a proposito di sesso. Qual è la sua opinione in merito?
I ragazzi a 20 anni sanno già tutto ed in parte anche provato tutto quello che viene proposto dalla pornografia. In realtà però questa è solo una parte: non hanno magari ancora abbinato l’esperienza emotiva con quella sessuale. Come conseguenza di ciò poi arrivano a dire: “E ora cosa faccio? Ho già fatto tutto.”
Questa è una di quelle componenti che va ad influire sulle loro vite portandole sempre al limite della trasgressione e i ragazzi devono sempre alzare l’asticella della stimolazione per poter provare un adeguata eccitazione. Questo tipo di caratteristiche caratteriali rientrano nei tipi di personalità definiti come sensation seekers. fonte http://noi2magazine.com