28 Ottobre 2025
Ospite in collegamento: dott. Marco Rossi, sessuologo
Si è passati dall’1,6% al 2,4% di positivi in un anno: a Roma è allarme
infezioni sessualmente trasmissibili. Ma il dato ancora più
preoccupante è che il fenomeno riguarda i giovanissimi. Sesso precoce,
assenza quasi totale di protezioni e abuso di alcol e droghe: una
combinazione micidiale che fa letteralmente impennare i contagi tra gli
adolescenti.
A lanciare l’allarme sono i medici dei centri specializzati e delle strutture
pubbliche della Capitale che hanno posto l’accento sulla poca
consapevolezza: “Ragazzi e ragazze che dichiarano di non aver mai
usato protezioni, di avere rapporti sessuali sotto l’effetto di stupefacenti.
Si tratti di giovanissimi che hanno paura e vergogna a chiedere aiuto e
dunque il problema si amplifica ancora di più” spiegano gli operatori.
“I ragazzi molto giovani hanno una caratteristica: non sono coscienti del
rischio, hanno quasi un senso di onnipotenza – spiega il dott. Marco
Rossi – sono convinti cioè di non ammalarsi mai e quindi la maggior parte
di loro non utilizza nessuna protezione. Questo perché il sesso è un
linguaggio e andrebbe loro spiegato. È anche vero che, rispetto al
passato, ora le famiglie sono molto più brave a trattare questi argomenti,
ma è altrettanto vero che i giovani oggi si istruiscono con l’intelligenza
artificiale o con il dottor Google“
.
… e intanto si vieta l’educazione sessuale nelle scuole
Numeri che fanno paura e che riportano l’attenzione sulla questioneeducazione: la Lega ha presentato un emendamento che vieta, nei
curricula scolastici, qualsiasi materia inerente percorsi di formazione
sessuo-affettiva nelle scuole medie.
La proposta ha già scatenato un’ondata di polemiche senza precedenti,
tra chi parla di “decisione ideologica e sessuofobica” e chi approva
sottolineando il ruolo delle famiglie. Ma siamo sicuri che l’educazione
sessuali si impari (sempre) in casa? Quanti adolescenti chiedono ai propri
genitori e quanti – come detto – si “istruiscono” sul web?
“A fare la differenza in negativo c’è anche il mondo del porno: i ragazzi
sono dei grandi emulatori e quello che vedono imitano. Senza
considerare che, essendo nativi digitali, sono bravissimi ad eludere
qualsiasi controllo e dunque accedere a questi contenuti è molto facile
per loro” sottolinea ancora Rossi.
Marco Rossi
Specialista in Psichiatria. Psicoterapeuta, Sessuologo Clinico. Presidente Società Italiana di Sessuologia ed Educazione Sessuale
Fonte : Radio Roma News