Tradimento e ormone curiosità

L’ormone della curiosità porta al tradimento?

Sara Forniz

Certi soggetti sono più o meno inclini al tradimento per una questione caratteriale, psicologica, ma sarà solo per questo? I ricercatori si espongono: potrebbe trattarsi di una questione genetica. Già durante il 23° Congresso dell’Associazione Europea di Psichiatria (Epa) di Vienna, tenutosi a marzo 2015, sono stati analizzati degli studi sul tema che hanno portato alla luce questa tendenza che vede come “traditori” quei soggetti portatori di “particolari assetti genetici dei sistemi della dopamina e dell’ossitocina”. Lo afferma lo psichiatra Richard Balon, Wayne State University di Detroit. Egli ha approfondito il tema tenendo una relazione dal titolo: “Infedeltà: normale o patologica?” facendo particolare riferimento ad alcune sue pubblicazioni.

Ma in che modo questi ormoni influiscono sul comportamento del partner? La dopamina è l’ormone della curiosità, è legata al piacere e alla ricompensa; l’ossitocina invece è l’ormone dei legami, degli abbracci e delle coccole. La loro combinazione potrebbe quindi condizionare la volontà del soggetto di intraprendere una relazione stabile o, al contrario, di desiderare nuove avventure amorose. Balon tiene a precisare: “É un mix di fattori genetici ma anche biologici, culturali, storici, psicologici e

religiosi.” E l’olandese Marcel Waldinger della Utrecht University sottolinea ulteriormente: “Ricordiamoci comunque che i geni non funzionano senza l’ambiente.” Altri fattori di rilievo sono la situazione sociale e il genere del soggetto e non dobbiamo trascurare neanche l’evoluzionismo dato che il tradimento è legato alla necessità di disseminare il più possibile il proprio patrimonio genetico in modo da riuscire a tramandarlo di generazione in generazione.

Gli scienziati restano comunque cauti, pur trattandosi di una scoperta interessante, è necessario continuare ad effettuare nuovi studi per poter ottenere dei dati che siano statisticamente significativi, dato che al momento non esistono ancora prove inconfutabili. Per fare un’analisi su ampia scala è indispensabile un cospicuo bacino di utenti e come possiamo ben immaginare riuscire a trovare dei volontari in grado di ammettere una relazione sessuale al di fuori della coppia è al quanto difficile. Ad ogni modo non possiamo sottrarci alle nostre responsabilità quindi, cari traditori, la scusa dell’ormone della curiosità non attacca. fonte noi 2 magazine

26/06/20170