I giovani italiani arrivano sempre più precocemente al primo rapporto. Il problema è che ci arrivano anche più disinformati, con il risultato che dilagano le malattie a trasmissione sessuale.
Lo ha scoperto un’indagine condotta per Paidòss, Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, dal Leo Club, l’associazione giovanile dei Lions, ‘Valle del Conca’ di Rimini presentata il 14 settembre. Lo studio ha riguardato 1.400 ragazzi tra i 15 e i 25 anni. Per quasi un intervistato su cinque, cioè il 19%, il primo rapporto è avvenuto prima dei 14 anni, una cifra doppia rispetto a un’indagine analoga del 2012.
«Il dato più importante è quello sull’abbassamento dell’età in cui avviene il primo rapporto sessuale», ha spiegato il presidente di Paidòss, Giuseppe Mele. «È urgentissimo anticipare l’educazione alla sessualità in modo generalizzato e in tutte le scuole». A preoccupare gli esperti, oltre alla precocità, è la scarsa informazione in tema di rischi correlati ai rapporti sessuali. Il 73% dei ragazzi non conosce nemmeno cinque fra le principali malattie a trasmissione sessuale. Il 33% pensa che la loro incidenza sia trascurabile ed il 57% non sa stimare il tasso di Hiv.
Non va meglio in ambito di prevenzione. Molto meno della metà dei giovani (35% dei maschi e 29% delle femmine) ricorre al preservativo e solo il 23% delle ragazze e il 46% dei ragazzi ha effettuato un controllo a 18 anni. Il risultato è che il 3% dei maschi e il 5% delle ragazze ha già contratto una malattia venerea.
fonte cadoinpiedi.it